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Il Porto di Messina

Post pubblicato su Facebook il 21/05/2021

La storia della città di Messina è legata in modo indissolubile al suo porto, importantissimo centro nevralgico della vita economica, mercantile e militare del Mediterraneo. La sua formazione naturale è dovuta probabilmente alle correnti dello Stretto ed agli afflussi alluvionali dei corsi d’acqua provenienti dai vicini monti Peloritani. La tipica forma a falce è stata oggetto di miti e leggende che farebbero risalirne l’origine a Crono, figlio di Urano e Gaia, il quale evirò il padre con una falce che gettò sullo Stretto, creando così la caratteristica forma. Messina era anticamente conosciuta con il nome di Zancle, dal greco appunto “falce”. I Greci furono infatti tra i primi colonizzatori che approdarono in Sicilia trovando i Siculi, popolazione autoctona occupante la parte orientale dell’isola. Data la posizione strategica, la zona falcata di Messina fu nei secoli fortificata. Ricordiamo in particolare quella voluta da Carlo V con la costruzione del Castello del Santissimo Salvatore dei Greci, oggi conosciuto come Forte San Salvatore e sede della Marina Militare. Proprio il figlio di Carlo V, Don Giovanni d’Austria, si radunerà nel porto di Messina prima di partire per la Battaglia di Lepanto. Un altro evento storico importante ed antecedente (1190/1191) è quello che vede protagonista Re Riccardo Cuor di Leone che radunò al porto di Messina la flotta per combattere la III crociata in terra santa. In epoca più recente il porto subirà diverse distruzioni dovute al terremoto del 1908 ed ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il catastrofico terremoto distruggerà anche l’imponente Palazzata, colpo d’occhio per i visitatori provenienti dal mare.